PRODOTTI TIPICI
Ogni realtà cittadina del Golfo ha le sue specialità gastronomiche, tutte da gustare! Eccone una carrellata dei prodotti tipici più buoni che potrete assaggiare nel nostro territorio.
Niscemi
Si parte da un’abbondante colazione nelle pasticcerie tradizionali (chiedete dello sfinciuni), per poi pranzare con delle pietanze tipiche ai carciofi locali (in particolare la varietà Violetto di Niscemi), assaggiando l’olio d’oliva del territorio, deliziati da un secondo di pesce nostrano alle essenze aromatiche mediterranee. Per quanto riguarda i dolci, oltre allo sfinciuni, ve ne sono altri come “u biancu manciari” crema di latte (o latte di mandorla) e amido o i “cassateddi”, ravioli dolci di ricotta fritti nell’olio bollente e cosparsi di zucchero.
Gela
Per pomeriggio, merenda obbligata con pane di Gela di grani antichi e capuliato di pomodoro; per cena potrete scegliere tra la rosticceria tipica o le pizze locali con acciuga e tuma (un formaggio tipico siciliano), oppure ordinare un piatto di pennette con alici marinate e finocchietto selvatico, accoppiandolo ad un buon vino casereccio.
Vittoria e dintorni
Tanti i prodotti tipici della cucina vittoriese. Ne sono un esempio le “scacce” (focacce): involucri di pasta di pane ripiena di salsa di pomodoro e cipolla, o di ricotta e salsiccia o di cavolfiori, di patate, di melanzane ecc.
Chiedete poi i “ciappi“: pomodoro spaccato ed essiccato al sole e quindi conservato con basilico e olio; “capuliato” derivato dalla macinatura del pomodoro essiccato, con aggiunta di peperoncino e basilico; “strattu“: estratto di pomodoro essiccato al forte sole di luglio; “arancine” di riso, al ragù di carne con uovo sodo e piselli, fritte in olio bollente; ravioli di ricotta conditi col sugo di maiale e ancora pizze, polpette di patate, pasta di casa con il macco (purea di fave), “falsomagri” al sugo, carciofi ripieni di riso e naturalmente il pesce.
Un piatto tipico a base di pesce è la “trigghiuledda“, ovvero triglie giovanissime passate nella farina con basilico e pomodoro a pezzetti, fritte e serviti in una sorta di sformato.
Tra i contorni spicca la “caponatina” con melanzane, peperoni, cipolle, sedano, capperi e olive, aceto e zucchero. La zucca gialla fritta, con aceto e olive nere.
La “pagnuccata”, un dolce tipico della provincia ragusana, dolce e fragrante, che porta in tavola la veste carnevalesca. Sono delle pepite che a seconda della zona prendono il nome di pignolata, pignolata o mpagnuccata; il loro nome deriva dalla loro forma molto simile alla delle piccole pigne, che sistemate in mucchietti, si preparano soprattutto tra carnevale e San Giuseppe, nella zona iblea.
http://www.comunevittoria.gov.it/
http://www.alice.tv/ricette/pagnuccata-siciliana/
In tutto il territorio poi potrete assaggiare i “cipudduzzi” (lampasciuoli) cipollotti dal cuore amaro, cucinati bolliti e conditi con olio, limone, aglio e prezzemolo o in agrodolce, oppure insaporiti con un soffritto di aglio prezzemolo salsa di pomodoro, aceto e zucchero.
Vi è venuta fame?