Il Palazzo di Città di Niscemi


Il palazzo di città (Municipio) venne costruito in stile neoclassico tra il 1870 ed il 1882, con progetto dell’architetto Rosario Crescimone, dai fratelli Saverio e Giuseppe Barbagallo, nello stesso luogo della vecchia struttura.

È un elegante esempio di tradizionale forma cubica tipica dell’architettura civile fiorentina del Rinascimento classico.

Fino al 1870, i locali del Comune erano composti da un piano terra parzialmente costruito di quattro vani, di cui due adibiti a biliardo, mentre al piano superiore vi erano gli uffici della cancelleria e del corpo di guardia.

Negli ultimi cento anni, per le mutate esigenze cittadine, ha ricevuto diversi interventi di ampliamento e ristrutturazione.

Venne ampliato tra 1929 e il 1931, ad opera di Angelo e Carmelo La Rosa, e del pittore decorativo Carmelo Malannino, tra il 1940 e il 1941, con l’intervento degli operai Francesco Barbagallo e i fratelli Iudica, un’altra volta nel 1975, ed infine ristrutturato nel 1981.

L’impianto, ad un solo piano, si presenta come un blocco compatto, ben definito dalle colonne angolari esterne, equilibrato e composto nelle proporzioni, sobrio nelle decorazioni, con un elegante portico a tre archi a pieno centro.

La superficie della facciata risulta sapientemente divisa da due ordini di colonne sovrapposti, ionico e corinzio, scandita secondo un partito di composta euritmia, con corpi leggermente aggettanti agli angoli e al centro del fabbricato, che rendono movimentate le pareti.

Inoltre, la facciata è resa monumentale dall’elegante portico costruito a tre arcate a pieno centro che poggiano su pilastri fiancheggiati da due colonne ioniche sui cui capitelli si estende la trabeazione che regge col suo coronamento il pavimento di una lunga balconata.

Tutto il complesso poggia su una zoccolatura che riprende la modanatura della base delle colonne.

Al primo piano si aprono tre balconi, in corrispondenza delle arcate del piano terra, incorniciati da eleganti stipiti, gli architravi sono sormontati da pannelli rettangolari con motivi decorativi a rilievo, con coronamento a cornice triangolare per due balconi laterali e con un’aquila rampante a tutto rilievo in quello centrale.

I balconi sono fiancheggiati da due colonne in approssimativo stile corinzio che scandiscono molto bene la continuità della superficie.

Il complesso presenta un raffinato effetto cromatico per il susseguirsi degli elementi architettonici in contrasto con la parete di fondo.

Tutte le decorazioni del prospetto sono state realizzate in pietra locale di Pilacane, finemente lavorata da scalpellini locali, mentre la superficie di fondo è elegantemente scandita da un bugnato geometrico, nitidamente inciso sul muro.

Giuseppe Carrubba

Fonti:

A.Marsiano in Geografia Antropica – Tipografia Lussografica

Pro Loco Niscemi (proloconiscemi.altervista.org)

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